#giovediurbano: il casco.
In questa rubrica scriviamo di come sono la fatte le #bici che usiamo in #città. Dato che la bici non vanno da sole e c’è sempre qualcuno sopra a pedalarle ci sembrava logico parlare anche di come noi saliamo sulle nostre #biciclette.
Il casco, che mettiamo sempre per fare il giretto domenicale, ci fa strano usarlo tutti i giorni; sarà perché muoversi in bici è legato ad un’idea di semplicità e ogni orpello che si aggiunge ci da fastidio, sarà perché non siamo abituati, fatto sta che spesso e volentieri il casco viene utilizzato fino a 12-13 anni poi, come se d’improvviso, la scatola cranica venisse ricoperta di adamantio viene relegato in fondo all’armadio.
Da parte nostra ci teniamo a spiegarvi alcune questioni tecniche sui caschi, ognuno poi faccia quello che vuole.
- Il casco deve essere della misura giusta, lo dovete sentire comodo, non deve stringere, ma non deve neanche ballare, quasi tutti i caschi si trovano in 2-3 taglie regolabili, diffidate dei monotaglia regolabili.
- Se volete indossarlo con piacere e senza fastidio fate attenzione al peso, sulla testa anche 50 g si sentono e se lo indossate per più di 45 minuti può fare la differenza
- Stessa cosa per le prese d’aria, se vivete a Stoccolma vale tutto, ma in luglio un casco chiuso può essere fastidioso.
- Visiera si, visiera no: de gustibus.
- Lo scopo del casco è quello di attutire il colpo riducendo sia l’impatto della scatola cranica a terra sia l’accelerazione che il nostro amato cervello, sospeso nel suo bel liquido (scusate l’approssimazione anatomica), subisce quando prendete un botto. A questo servono i sistemi aggiuntivi di protezione tipo Mips, creano una ulteriore camera di protezione.
- Regolazione dei cinghietti: stretti ma non troppo e soprattutto con l’incrocio delle fettucce appena sotto l’orecchio, non sotto il mento ne a metà orecchio.
- Un metodo per vedere se un casco va bene? Indossatelo, regolate bene i cinghietti e poi date un colpetto alla visiera o sotto la parte frontale, se ve lo ritrovate a mezza testa forse è una fuffa.
PS: in questi ultimi giorni Milano ha dimostrato quanto può essere nemica dei ciclisti, due vite spezzate, due tragedie; si sarebbero potute evitare? Di certo non col casco, forse con maggiore attenzione e con maggiore rispetto per gli utenti deboli della strada. Noi continuiamo a crederci, nonostante tutto.